La Petronilla

Nartura e arte in umbria

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Appartamenti vacanza in Umbria - La Petronilla Montepetriolo

Montepetriolo e i suoi loghi

Gli Appartamenti Vacanze “La Petronilla”, completamente restaurati, fanno parte delle antiche mura di cinta del piccolo Borgo Medioevale di Montepetriolo alle porte di Perugia. (http://www.montepetriolo.it) L’origine del paese risale al XII secolo quando l’imperatore di Germania, Federico I, il “Barbarossa” scese in Italia al fine di restaurare i diritti dei signori feudali, prendendo sotto la sua protezione il Vescovo, la Cattedrale di Perugia e alcuni castelli e borghi medievali tra cui “Castrum Montis Petrioli” (Fortezza di Monte Petriolo). La pianta del paese ha una forma ellissoidale e probabilmente in origine contava una decina tra torri e torrioni due dei quali sono posizionati ai lati della Petronilla, perfettamente conservati. Affacciandosi dalle terrazze della Petronilla è possibile godere di un incantevole panorama, Montepetriolo infatti è totalmente immerso nella Valle Umbra e dista soltanto pochi minuti da tutte le principali città storiche e culturali della Regione. La sua posizione domina la valle del fiume Nestore e permette di scorgere le frazioni dei comuni di Marsciano e Piegaro da un lato, Panicale, l’area del lago Trasimeno, Corciano, Agello e Solomeo dall’altro. Ai piedi della collina spicca tra i campi coltivati il lago artificiale di Pietrafitta, riconosciuto Parco Naturale ed importante sito per il carpfishing agonistico a livello mondiale (si è infatti tenuto qui il mondiale di carpfishing edizione 2011). Il bacino del Lago artificiale è frutto del progetto di riambientamento dell’area della vecchia cava di lignite, dalla cui estrazione sono emersi importanti reperti fossili recuperati e attualmente custoditi nel Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta dove è esposta una delle maggiori raccolte a livello europeo di reperti di pesci, anfibi, rettili, uccelli, roditori e insettivori, carnivori, scimmie, rinoceronti, antilopi e cervi, fino ad arrivare ai giganteschi mammut risalenti al Pleistocene inferiore (1,6 – 1,4 milioni di anni fa). (http://www.museopaleontologicopietrafitta.it/)

Umbria terra di artisti

Montepetriolo si trova nel cuore dell’Italia Centrale ad un passo dalle attrazioni culturali e paesaggistiche dell’Umbria, della Toscana e dell’Alto Lazio. Perugia, Todi, Città della Pieve ed il lago Trasimeno si trovano a circa venti minuti; Assisi a trenta, Siena ad un’ora, mentre Roma e Firenze sono raggiungibili in poco più di un’ora e mezza. Non lontane sono anche le cittadine d’arte Orvieto, Gubbio e Spoleto. Nelle immediate vicinanze di Montepetriolo si trovano alcuni tesori di inestimabile valore culturale (opere di Giovan Battista Caporali, Nicolò Circignani detto “Il Pomarancio”, del Bramante, del Pinturicchio, di Gerardo Dottori), questo luogo è infatti terra di artisti e pittori i quali hanno tratto ispirazione dai paesaggi e dalla tradizione religiosa di questa terra. Tra questi come non citare uno dei maggiori protagonisti dell’arte rinascimentale italiana, Pietro Vannucci detto “Il Perugino”(1450-1523). Aveva due soprannomi Pietro Vannucci considerato unanimemente tra i maggiori protagonisti dell’arte rinascimentale italiana. Lo chiamavano il Perugino, per ovvi legami alla città e al territorio dove creò molte delle sue opere, ma fu anche ribattezzato “Divin Pittore” per la grazia, l’espressività e la qualità dei suoi lavori, che lo fecero per anni modello e punto di riferimento da seguire. Quella pittura fatta di trasparenze, armonie di colori e di luci, figure divine piene di grazia delicata e dolce melanconia inserite in prospettive sapienti e infinite sono il suo marchio di fabbrica e furono la base per monti suoi discepoli, primo fra tutti Raffaello. Il Perugino nacque a Città della Pieve e visse le sue prime esperienza artistiche nella seconda metà del 1400 a Firenze, dove conobbe anche Leonardo da Vinci. Le sue prime opere documentate risalgono al 1478, quando operò nella chiesa parrocchiale di Cerqueto, a metà strada fra Perugia e Marsciano. Qui è possibile ammirare un bellissimo e poco conosciuto “San Sebastiano”. L’esperienza destinata però a caratterizzare la carriera di Pietro Vannucci è senza dubbio quella legata alla decorazione della Cappella Sistina, impresa alla quale – chiamato da papa Sisto IV – il Perugino prende parte fra il 1481 e il 1483 assieme a Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli. Da quegli anni in avanti, per Pietro Vannucci si susseguono successi, apprezzamenti e richieste provenienti da ogni parte d’Italia. Il Perugino, allora, apre due botteghe, una a Firenze e una a Perugia, dimostrando grandi doti organizzative e imprenditoriali, per riuscire a soddisfare i propri illustri clienti ai quali consegna opere estremamente curate e tutt’altro che figlie della fretta. Isabella d’Este, marchesa di Mantova, sarà costretta ad aspettare cinque anni per avere la Lotta fra Amore e Castità (1505), che fa bella mostra di se’ al Museo del Louvre. Molte sono le opere realizzate in quegli anni per committenti fiorentini: la Madonna che appare a San Bernardo (Monaco, alte Pinakothek, 1493) il ritratto di Francesco delle Opere (Firenze, Galleria degli Uffizi, 1494), il Compianto su Cristo morto (Firenze, Palazzo Pitti, 1495), la Crocifissione ad affresco nella chiesta di Santa Maria Maddalena dei Pazzi (1495-96), la grande pala di Vallombrosa (Firenze, Galleria degli Uffizi, 1500) il polittico dell’Annunziata (Firenze, Galleria dell’Accademia, 1505-07). Richieste altrettanto importanti arrivano dall’Umbria, dove Pietro Vannucci lascia il segno della propria arte. A Perugia sono infatti conservate varie sue opere tra cui la Madonna delle Grazie tra Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio da Padova al monastero di Sant’Agnese, la Madonna delle Grazie nella cattedrale di San Lorenzo, l’affresco dei Santi Scolastica, Girolami, Giovanni Evangelista, Gregorio, Bonifacio e Marta nella chiesta di San Severo, la “Pietà” (rimasta incompiuta per la morte dell’artista, avvenuta nel 1523) e le quattro tavolette raffiguranti Sant’Ercolano, San Mauro, San Costanzo, San Pietro Vinicioli e Santa Scolastica, la Madonna col Bambino custodita a Palazzo Baldeschi. Testimonianze di eccelso valore dell’arte del Perugino possono essere ammirate anche a pochi passi dalla Petronilla. Ad esempio spostandosi soltanto di pochi chilometri in un ipotetico tour di alcune tappe troviamo nel vicino paese di Fontignano, dove è sepolto, nella chiesa dell’Annunziata la Madonna col Bambino, a Panicale nell’oratorio di San Sebastiano il Martirio di San Sebastiano, a Città della Pieve nell’oratorio dei Bianchi l’Adorazione dei Magi, in Duomo la Vergine in gloria e Santi Gervasio, Pietro, Paolo e Protasio e Battesimo di Cristo e nella chiesa dei Servi la Deposizione dalla croce e Compianto sul Cristo morto, mentre alla basilica di Santa Maria degli Angeli la Crocifissione. Queste ovviamente sono soltanto alcune delle opere del Divin Pittore che si possono trovare sparse in tutta l’Umbria, terra che ha amato e dipinto in tutte le sue atmosfere, ulteriori dipinti sono conservati a Bettona, a Spello, a Foligno, a Trevi. (http://it.wikipedia.org/wiki/Perugino) Per quanto riguarda invece l’artigianato artistico la zona di Montepetriolo e del Trasimeno ha il suo centro di maggior rilievo in Piegaro, paese che per secoli è stato il fulcro dell’attività vetraria dell’Italia centrale. Le prime testimonianze certe su questa attività risalgono al XIV secolo, quando l’arte ed il mestiere dei vetrai provenienti da Piegaro venne richiesta per la fornitura di vetri colorati per i mosaici e le vetrate della Duomo di Orvieto. Nel cuore dell’antico borgo di Piegaro, alla base di un’imponente ciminiera in mattoni, sorge ora il complesso dell’antica vetreria, all’interno del quale, il18 aprile 2009, è stato inaugurato il Museo del Vetro. L’edificio, suggestivo esempio di archeologia industriale, racconta la centenaria storia della produzione vetraria a Piegaro, dal medioevo al XX secolo. (http://www.comune.piegaro.pg.it/turismo-e-cultura/musei/museo-del-vetro-piegaro)

Appartamenti vacanza in Umbria - La Petronilla Montepetriolo

Umbria terra di santi e religiosi

L’Umbria è una terra di pace e di tranquillità. È la regione di San Francesco, Santa Chiara e Santa Rita da Cascia. Il Sentiero Francescano che parte da Assisi e arriva a Gubbio e alla Verna, passando per Perugia e Valfabbrica, segna un perfetto scenario nello spiritualismo di questi luoghi. Moltissimi sono i percorsi che si possono fare alla ricerca della spiritualità e altrettanti sono i luoghi di culto dove soffermarsi. Due di questi luoghi si trovano a pochi minuti dalla Petronilla, il Santuario della Madonna delle Grondici ed il Santuario della Madonna di Mongiovino. Il Santuario della Madonna delle Grondici, è collocato in una posizione panoramica molto suggestiva nei pressi della frazione di Tavernelle, nel Comune di Panicale. La sua fondazione, risalente alla fine del Trecento, ed è legata ad un evento miracoloso: la resurrezione di un bambino per intervento di una “Madonna” dipinta su un’edicola. Suggestiva è l’origine della parola “grondici”, derivante dal termine suggrunda che identifica la parte del tetto che sporge dal muro esterno di un edificio, appunto la gronda. La teologia medioevale riteneva che i bambini morti senza aver ricevuto il battesimo fossero destinanti al limbo e, di conseguenza, non ne ammetteva la sepoltura in luogo consacrato. I genitori, perciò, portavano i bimbi moribondi non ancora battezzati al Santuario nella speranza che potessero ancora dare qualche segno di vita e ricevere il sacramento del battesimo ed una giusta sepoltura. Se ciò non accadeva, il bambino veniva sepolto sotto la gronda (sub grunda) della casa natale; da qui si è sviluppato nel tempo l’appellativo di Madonna delle Grondici. Per la sua valenza simbolica, il santuario è ancora oggi meta di pellegrinaggio, soprattutto da parte di madri che pregano per la fecondità e la protezione dei figli. Dal punto di vista artistico, il santuario custodisce una grande tela dipinta dal pittore tedesco Gregorio Gregori, detto il Teutonico, raffigurante la Madonna in trono fra i Santi Sebastiano e Rocco (1495). Il gonfalone racchiude due livelli di rappresentazione: il primo raffigura la Vergine con Bambino su trono marmoreo con il Bambino Gesù nudo in braccio, benedicente in posizione eretta. Al suo fianco, angeli in posizione di preghiera ed i Santi Sebastiano e Rocco, noti terapeuti contro la peste. Nella parte bassa è, invece, rappresentato un altare con al centro un bambino nudo con gli occhi aperti. Ai lati i genitori pregano insieme all’eremita Fra Matteo, custode del santuario e committente dell’opera, per ottenere la grazia della resurrezione temporanea del bambino. (http://www.comune.panicale.pg.it/it/cultura_territorio/visita_di_tavernelle/il_santuario_delle_grondici) Sempre a pochi passi dalla Petronilla nelle immediate vicinanze del Santuario delle Grondici, spicca il Santuario della Madonna di Mongiovino, che la tradizione narra come luogo privilegiato di numerosi eventi miracolosi. La chiesa, costruita a partire dalla prima metà del ‘500 su modelli bramanteschi costituisce, probabilmente, il maggiore esempio di decorazione ad affresco della seconda parte del Cinquecento in Umbria, arricchita dalle ricche decorazioni degli stipiti degli archi dei portali. In una delle quattro cappelle laterali è conservata la venerata immagine della Madonna col Bambino in trono, di scuola umbra del XIV sec., originariamente parte di un’edicola di campagna. Al dipinto sono stati attribuiti molti miracoli e, in particolare, quelli che coinvolsero la pastorella Andreana, alla quale la Vergine apparve chiedendo maggior venerazione per l’edicola. Non creduta, Andreana fu invitata dalla Vergine a recarsi dagli abitanti del castello di Mongiovino portando in testa una brocca piena d’acqua con l’apertura rivolta verso il basso da cui non fuoriusciva acqua, miracolo seguito da numerosi altri. Nel 1513, l’apparizione venne ufficialmente riconosciuta con una bolla papale di Leone X e nel 1524, prese il via la costruzione dell’attuale santuario. La devozione verso l’immagine è testimoniata dai numerosi “ex voto” in argento, ceri e dipinti che i fedeli donavano alla Vergine. Di notevole interesse sono il campanile che affianca il tempio (XVIII sec.), la piccola cappella di San Martino e le Pie case. Il complesso architettonico divenne, modello per altre chiese, come quella di Santa Maria Nuova, a Cortona, realizzata su progetto del Vasari. (http://www.comune.panicale.pg.it/it/cultura_territorio/visita_di_tavernelle/santuario_della_madonna_di_mongiovino)

Umbria terra di musica

Sarà forse per la sua collocazione al centro di tutto, di una vicinanza riservata a tutte le località del centro Italia, oppure per il suo paesaggio stimolante e fonte di ispirazione, probabilmente sarà così, fatto sta che l’Umbria attrae artisti di fama mondiale ed è sempre possibile assistere ad eventi di grande richiamo con big affermati o esordienti che faranno di sicuro parlare di sé. In estate a Perugia e in inverno a Orvieto, salgono alla ribalta le più grandi star del panorama musicale per Umbria Jazz. Herbie Hancock, forse il più grande pianista e tastierista statunitense jazz, fusion e funky, celebre anche per essere stato membro dello storico quintetto di Miles Davis ha più volte dichiarato che Umbria Jazz “È il luogo in cui bisogna essere in questo periodo dell’anno”. Umbria Jazz (abbreviato UJ) è infatti il più importante festival musicale jazzistico Italiano, è nato nel 1973 e si svolge annualmente a Perugia, nel mese di luglio. In questo palcoscenico si sono esibiti tutti i più grandi artisti del panorama Jazz e non solo, si possono citare oltre ad Herbie Hancock, Sonny Rollins, Randy Crawford, Michel Petrucciani, Phil Collins, Al Jarreau e Keith Jarrett per poi continuare con Elton John, Carlos Santana, James Brown, Donna Summer, Eric Clapton, gli Earth, Wind & Fire, i Simply Red, George Benson fino ad arrivare all’icona pop Alicia Keys. (www.umbriajazz.com) Ma l’Umbria non è soltanto UJ, i palcoscenici dei vari teatri e le arene sono sempre piene sia in estate che in inverno. Sono presenti nel territorio, solo per citarne alcuni il Narni Black Festival (www.narniblackfestival.it) , il Trasimeno Blues Festival (www.trasimenoblues.it‎) , Umbria Music Fest (www.umbriamusicfest.it), il Festival dei Due Mondi di Spoleto (www.festivaldispoleto.com) , il Todi Arte Festival (www.todifestival.it).

Umbria terra del cioccolato

Da ormai vent’anni Perugia, patria dei Baci Perugina, diventa la Città del Cioccolato grazie alla manifestazione EuroChocolate (www.eurochocolate.com) che registra un numero sempre crescente di presenze e che raccoglie tutti i prodotti dell’industria cioccolatiera mondiale. Da sempre Perugia è legata alla tradizione cioccolatiera, i famosissimi Baci Perugina (https://www.baciperugina.it ) nascono qui negli anni ’20 da un’idea di Luisa Spagnoli e proprio da Perugia iniziano il loro viaggio per essere gustati ed apprezzati in tutto il mondo. L’idea di Eurochocolate è pertanto un’appendice naturale che celebra questa tradizione Umbra. Creata dall’architetto Eugenio Guarducci nel 1993, la manifestazione è un appuntamento interamente dedicato alla tradizione cioccolatiera italiana e internazionale, attirando tantissimi turisti e produttori di cioccolato, artigianali ed industriali, che vendono i loro prodotti nelle vie della città in spazi espositivi attrezzati. Durante la manifestazione vengono allestiti numerosi eventi, spettacoli e iniziative culturali animando con percorsi di degustazione, performance, happening le vie, le piazze e i luoghi d’arte e di tradizione del centro storico della città di Perugia. Tra gli appuntamenti di rilievo, lo spettacolo delle Sculture di Cioccolato, dove abili scultori lavorano blocchi cubici di cioccolato di 1 metro cubo di volume, per ricavarne opere che resteranno in esposizione per tutta la durata della manifestazione.

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